
Dopo il sisma si corre ai ripari.
Ho tenuto un seminario a Ravenna, promosso da CNA, sul tema della sicurezza degli edifici artigianali e industriali, in altre parole sulla vulnerabilità sismica dei capannoni industriali, gli stessi colpiti dal sisma in Emilia. I fabbricati produttivi sono staticamente a posto ma non sono in grado di sostenere azioni orizzontali di tipo sismico. In Emilia il terreno si è sollevato molto rapidamente e i capannoni sono andati in crisi perché come gran parte di questo tipo di edifici sono stati costruiti in modo tale che buona parte della resistenza fosse garantita dall'attrito tra le diverse componenti: le travi sono in appoggio ai pilastri. Il movimento causato dal terremoto le ha sollevate e ci sono stati i crolli.
Ci sono soluzioni di due tipi per scongiurare le conseguenze drammatiche di eventi di questo tipo. Si può migliorare la capacità dei capannoni di resistere a eventi sismici o adeguarli alle normative. Nel secondo caso i costi sono superiori sul piano economico e della funzionalità degli spazi interni. Ecco perché conviene intervenire anche solo con il miglioramento delle strutture, ad esempio operando degli ancoraggi o con delle fasciature per aumentare la resistenza degli elementi più delicati. Altro discorso merita la sostituzione dei tetti in cemento armato e coppelle che possono essere rimpiazzati da una struttura a telai con arcate in legno di abete, tiranti di acciaio, che utilizza carbonio, fibra di carbonio, vetroresina, Osb (Oriented Strand Board) materiale a base legno costituito da diversi strati. La nuova struttura arcuata, gode nel minimo di spostamento necessario per assorbire eventuali oscillazioni. Inoltre i materiali usati permettono di ridurre notevolmente il peso.
Alberto Gentili
Ho tenuto un seminario a Ravenna, promosso da CNA, sul tema della sicurezza degli edifici artigianali e industriali, in altre parole sulla vulnerabilità sismica dei capannoni industriali, gli stessi colpiti dal sisma in Emilia. I fabbricati produttivi sono staticamente a posto ma non sono in grado di sostenere azioni orizzontali di tipo sismico. In Emilia il terreno si è sollevato molto rapidamente e i capannoni sono andati in crisi perché come gran parte di questo tipo di edifici sono stati costruiti in modo tale che buona parte della resistenza fosse garantita dall'attrito tra le diverse componenti: le travi sono in appoggio ai pilastri. Il movimento causato dal terremoto le ha sollevate e ci sono stati i crolli.
Ci sono soluzioni di due tipi per scongiurare le conseguenze drammatiche di eventi di questo tipo. Si può migliorare la capacità dei capannoni di resistere a eventi sismici o adeguarli alle normative. Nel secondo caso i costi sono superiori sul piano economico e della funzionalità degli spazi interni. Ecco perché conviene intervenire anche solo con il miglioramento delle strutture, ad esempio operando degli ancoraggi o con delle fasciature per aumentare la resistenza degli elementi più delicati. Altro discorso merita la sostituzione dei tetti in cemento armato e coppelle che possono essere rimpiazzati da una struttura a telai con arcate in legno di abete, tiranti di acciaio, che utilizza carbonio, fibra di carbonio, vetroresina, Osb (Oriented Strand Board) materiale a base legno costituito da diversi strati. La nuova struttura arcuata, gode nel minimo di spostamento necessario per assorbire eventuali oscillazioni. Inoltre i materiali usati permettono di ridurre notevolmente il peso.
Alberto Gentili